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Arte e cultura
Musei
Centro di Documentazione Bartolomeo d'Alviano e Capitani di Ventura Umbri
immagine Centro di Documentazione Bartolomeo d\'Alviano e Capitani di Ventura Umbri
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Il museo dedicato al condottiero è situato nel piano interrato del Castello, dove in passato erano situate la scuderia e la fonderia dei cannoni: il percorso espositivo impiega moderni strumenti multimediali basati sull'esposizione di documenti, immagini, e riproduzioni fotografiche e video.

Il nucleo centrale dell'esposizione ruota intorno alla figura di Bartolomeo e alla sua vittoriosa carriera, ripercorrendo le tappe più significative dell'azione politica e culturale svolta a Pordenone, città di cui egli era Signore e nella quale aveva fondato un'Accademia nel 1508, nonché ricostruendone le più importanti imprese belliche.
In particolare, maggiore risalto viene dato alle battaglie di Agnadello (1509) e Marignano (1515), alle quali sono dedicati due spazi. Un'ulteriore sala di grande interesse è quella che ospitava le scuderie, che conserva ancora intatte le volte originarie dell’epoca, costituendo quindi un'altro grande esempio di architettura medievale.




 
Museo della Civilta' Contadina La Terra e lo Strumento
immagine Museo della Civilta\' Contadina La Terra e lo Strumento
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Il Museo della Civiltà Contadina è anch'esso ospitato nei sotterranei, in un'area un tempo adibita a stalla e magazzino, e nasce allo scopo di conservare e valorizzare la conoscenza del patrimonio culturale contadino di questo territorio.

La collezione esposta è il frutto di una ricerca approfondita della vita economica e sociale del luogo tra il XIX e il XX secolo, e comprende tutti gli strumenti e gli oggetti che venivano utilizzati nel lavoro dei campi e nella vita domestica: utensili legati alla coltivazione e la raccolta di grano, vite, olio e canapa, attrezzi utilizzati per la pesca, per la cura degli animali da cortile e per l'allevamento, utensili impiegati nelle attività artigianali maggiormente diffuse al tempo ecc.
Questo museo rappresenta un'importante testimonianza degli usi e i costumi legati al passato agricolo di Alviano e alla sua gente.

Nello splendido cortile rinascimentale porticato si affacciano altri ambiente di grande interesse: partendo dalla sala della biglietteria, infatti, si snodano tre stanze nelle quali è possibile ammirare gli unici affreschi originali dell’epoca che si sono conservati nell'intero castello. Queste opere ci raccontano molto della storia personale di Bartolomeo, in quanto ripercorrono i matrimoni della famiglia e le conseguenti alleanze strategiche con le più importanti famiglie del tempo, come gli Orsini, e Baglioni e addirittura i Medici. Gli affreschi sono stati attribuiti a Giovanni Antonio de Sacchis, detto Il Pordenone, considerato il maggior pittore friulano del Cinquecento, che si fermò ad Alviano in occasione di alcuni viaggi verso Roma, anche in nome dell'amicizia che lo legava alla famiglia di Bartolomeo.




News
06 Maggio 2022
L'inviata di Repubblica Cristina Nadotti - a settembre - scriveva "nei dintorni di Alviano, due case di paglia sono già state restaurate, ci sono acquirenti interessati e si comprende bene il perché. Appena prima dell'ingresso in paese, una delle più belle ha la vista sul lago, zona umida tra le più importanti dell'Umbria, e nonostante la giornata di caldo afoso una volta varcata la porta di ingresso i suoi muri traspiranti regalano all'ambiente un fresco gradevole, senza bisogno di condizionatori. La casa è un edificio semplice a un piano, ma è perfetta per chi cerca un reale contatto con la natura e ha ben presente quanto i materiali da costruzione più usati oggi siano impattanti per l'ambiente, mentre le case di paglia sono completamente sostenibili in ogni fase della loro vita: quando le si costruisce, quando necessitano di manutenzione e infine quando si dovesse demolirle. I muri sono fatti, appunto, di paglia che resta dallo scarto della lavorazione dei cereali, e di terra, in particolare argilla, che serve a impermeabilizzare e stabilizzare. Ci sono poi le tegole per il tetto e le travi di legno per lo scheletro. Un tempo, le finestre con infissi in legno talvolta erano chiuse soltanto da teli, oggi ci sono normali vetri". Qui l'articolo completo